Edizione 2012 – Scudi di Argento

DON HERMANN HANS SCHULZ – Rep. Lituania

Don Hermann Hans Schulz è un prete, missionario salesiano lituano, che ha dedicato tutta la sua vita alle missioni umanitarie in Rwanda e all’istruzione dei bambini orfani sia in Rwanda che nella stessa Lituania. Ha fondato scuole, case di cura per bambini orfani e centri dove i giovani possono ricevere l’istruzione e imparare mestieri che li rendano indipendenti. E’ diventato il padre e la madre, il medico e il maestro per quei bambini.
E’ stato testimone e anche vittima del genocidio in Rwanda nel 1994. Sono stati uccisi quasi tutti i bambini del suo centro. Lui stesso è vivo solo per miracolo. Nonostante questo duro colpo, don Hermann Schultz non si è arreso e ha continuato in maniera coraggiosa la sua lotta per salvare i bambini dalla fame e dalla morte e per portare loro sulla strada verso una vita migliore.
Ci piace ricordare alcune parole di don Hermann Schultz: “la mia missione non era quella di portare la Cristianità al popolo indigeno in Rwanda, io portavo me stesso, l’umanità, la fratellanza e la solidarietà”.

 

 

 

ANTONIO AMODIO     alla memoria

Dalla gioia per essere riusciti a salvare due giovanissime vite alla disperazione per la morte di uno dei soccorritori: è accaduto tutto il 10 agosto 2011, sul litorale di Cozze, ad una trentina di chilometri da Bari. Antonio Amodio, 64 anni, tecnico elettronico in pensione nato in provincia di Bari e residente in Francia, non ci ha pensato due volte a tuffarsi in mare quando ha visto che i suoi nipoti, due cugini di 12 anni, annaspavano nell’acqua a causa del forte vento di maestrale.  Ha contribuito a portare in salvo i ragazzini, ma poi non ce l’ha fatta a tornare a riva. Il suo corpo senza vita è stato trovato pochi minuti dopo su uno scoglio da alcuni bagnanti. Il mare, ha restituito il suo corpo quasi a non voler infierire su quell’uomo dopo il suo atto di eroismo.

 

 

 

 

ROBIN JOHANET,NICOLAS TRESSOU,ENRIQUE RUFFIN E QUENTIN LANGE –     ORLEANS FRANCIA

Robin Johanet, Nicolas Tressou, Enrique Ruffin e Quentin Lange, non hanno esitato a mettere in pericolo la loro vita, per soccorrere un sessantenne di Orléans caduto accidentalmente nella Loira e trascinato via dalla corrente.
Era notte fonda e le grida d’aiuto dell’uomo hanno allertato i quattro amici, che oltre a chiamare i soccorsi, sono intervenuti immediatamente per tentare di salvarlo. Hanno formato una catena umana ma ad un tratto, la corrente ha trascinato in acqua anche loro. Non si sono persi d’animo, sono riusciti ad afferrare un ramo sporgente e a trattenersi l’un l’altro ; uno di loro stringeva l’uomo tra le braccia. Con uno sforzo immane sono riusciti a raggiungere l’argine. L’uomo era privo di sensi, così uno dei ragazzi, grazie ad un massaggio cardiaco gli ha fatto riprendere conoscenza. I soccorsi giunti poco dopo sul posto hanno trasportato l’uomo presso il reparto di Rianimazione dell’ospedale : è riuscito a salvarsi.
I quattro ragazzi non vogliono essere chiamati eroi. Per i pompieri, però, si è trattato di un atto di coraggio.